Abolita l’ICI sull’abitazione principale così il tetto pesa meno sul bilancio familiare! E’ aria di grande soddisfazione quella che si respira in tutti gli ambienti dell’associazione piccoli proprietari di case, che raccolgono un frutto tanto a lungo sognato. Il 21 maggio diviene per l’Appc una data storica, che verrà celebrata nelle sedi, sparse sul territorio nazionale, come “giornata del piccolo proprietario”, momento di riflessione e di condivisione tra gli associati e le istituzioni all’insegna del “lavorare insieme”.
Dopo anni di instancabile impegno, di estenuanti lotte contro la tassa più odiata dagli Italiani, condotte con pervicacia, senza cedere a scoraggiamenti, dopo le infinite promesse da marinaio delle varie classi politiche che si sono alternate, l’obiettivo, che riguarda tanti proprietari dell’abitazione principale, è stato centrato! E all’albo dell’Appc locale restano le notorie, memorabili battaglie contro le giunte Rosaia e Pagano che avevano aumentato il carico fiscale ICI sull’abitazione principale tassando di fatto i sacrifici dei cittadini. Ma è solo una battaglia quella che è stata vinta e che consente ai piccoli proprietari di tirare quel sospiro di sollievo tanto a lungo perseguito e divenuto realtà dopo un percorso irto di difficoltà, iniziato con la lotta sull’esclusione dell’abitazione principale dalla tassazione IRPEF. Il Decreto Legge riconosce di poter scrollarsi di dosso quel carico troppo gravoso per chi, a suon di sacrifici, ha raggiunto il miraggio di un tetto, e mette fine allo strapotere delle amministrazioni, che a seconda delle necessità, pur “di fare cassa”, hanno innalzato le aliquote sull’abitazione principale creando disparità per cui, tra cittadini di città diverse, a stesse caratteristiche, corrisponde un diverso gravame.
Comunque, l’abolizione dell’ICI sull’abitazione principale e sulle sue pertinenze (box, cantine, ecc.) ,eccezione fatta per le cosiddette abitazioni “di lusso” (A 1, A 8 e A 9) è, il primo passo verso l’equità fiscale ed è il segnale che, alfine, i tempi sono maturi per considerare la casa un bene di valenza sociale e fa bene sperare perché è l’indizio che “pur qualcosa si muove”. E’ pur vero che “batti e ribatti” alla fine il chiodo è entrato e questo dovrebbe segnare l’inizio di quella nuova politica della casa per la quale l’APPC si è tanto battuta e continuerà a battersi, perché questo bene oggi totalmente asfittico, possa riprendere fiato e tornare ad essere un importante volano economico.
L’associazione nel continuare a vigilare e a battersi nell’interesse di migliaia di piccoli proprietari che le hanno attribuito fiducia e che hanno dato forza alle sue battaglie, concentra ora l’attenzione e le energie sull’obiettivo dell’equa tassazione della casa che costituisce il piccolo investimento per coloro che si rivolgono al concreto mattone (oggi tutt’altro che sicuro perché la tassazione progressiva e le manutenzioni rischiano di espropriarlo) col punto fermo da perseguire della tassazione fissa al 20% sul reddito locativo e della riforma del catasto in senso reddituale. E’, inoltre, consapevole che è necessario spendere energie anche a sostegno di tutti quei piccoli proprietari appartenenti alle fasce più deboli e alle prese con mutui e mille difficoltà economiche per evitare l’esproprio del loro tetto, affinché le politiche abitative li sostengano con interventi più strutturati e mirati reperendo le giuste risorse per impedire che l’esproprio si traduca in un costante carico sullo stato sociale. Comunque, oggi più che mai occorre lavorare e non abbassare la guardia perché col federalismo fiscale non rientri dalla finestra ciò che è uscito dalla porta, e perché l’ICI venga eliminata da tutte le abitazioni per non essere un’imposta aggiuntiva sulle spalle del cittadino, in quanto le imposte locali sui servizi devono gravare su tutti in rapporto alla capacità contributiva di ciascuno, eliminando giungle dalle caratteristiche vicine all’incostituzionalità, createsi in rapporto alla famelicità delle casse locali.
Quanto contenuto nel presente articolo ha carattere esemplificativo e non esaustivo per approfondimenti specifici occorre consultare, se iscritti , la sede A.P.P.C.