La ganascia fiscale - di Mario Fiamigi

                                   La ganascia fiscale.

Allora il blitzkrieg è pronto: nelle vesti del generale Rommel il ministro delle tasse ha approntato, secondo le indiscrezioni della stampa, una colossale manovra a tenaglia pronta a schiacciare i proprietari di case.
Da un lato la rivalutazione delle rendite catastali dall’altro l’anticipo dell’IMU (si scrive così ma si legge ICI maggiorata) già nel 2012.
Del resto bisogna portare soldi freschi, veri e da subito nelle disastrate casse dello stato e come la storia recente di questa nostra infelice repubblica insegna alla fine la certezza del prelievo e dell’incasso si ottiene solo mungendo chi il patrimonio non lo può occultare,non lo può esportare,non lo può eludere, cioè i piccoli proprietari di case.
Così rivalutando le rendite, operazione semplice semplice, apparentemente quasi innocua, senza grande effetto mediatico, lo stato mette le mani nelle tasche di centinaia di migliaia di italiani e poco importa se si amplificano le vergognose storture e iniquità fiscali,giuridiche e amministrative che affliggono da decenni il settore immobiliare, da sempre denunciate dall’APPC e da sempre ignorate dai governi di qualunque colore.
Ma la tenaglia non sarebbe tale se non si pensasse di anticipare di due anni l’IMU, frutto velenoso del gigantesco imbroglio chiamato pomposamente federalismo fiscale, che di federalismo non ha nulla ma di fiscale ha moltissimo, nel senso di una nuova e pesante tassa sulla casa.
E visto che l’IMU ha la stessa base imponibile dell’ICI ma un’aliquota più elevata (7,6 per mille contro il 6,4 di media dell’ICI) l’effetto della manovra combinata IMU-Rivalutazione sarà devastante, una ganascia fiscale che stritolerà i piccoli proprietari.
Ovviamente nessuno pensa seriamente ad attuare  quelle misure di contenimento della spesa che potrebbero evitare questo bagno di sangue: una vera riforma dello stato, tagliare i costi della politica, privatizzare le municipalizzate,  sfrondare il sottobosco politico burocratico che si alimenta delle risorse dei cittadini per produrre parassitismo,inefficienza e corruzione. Mai come oggi, proprio nel pieno della tempesta finanziaria e della crisi economica, si manifesta il deficit democratico che attanaglia il nostro paese: Il ruolo essenziale del parlamento, il motivo storico della sua nascita, cioè il controllo sul prelievo fiscale e sulla destinazione della spesa è stato completamente stravolto a causa della scandalosa legge elettorale e della legiferazione a colpi di fiducia.
Nessuno dall’esterno ci verrà a salvare, nessuno sbarcherà sulle spiagge della Normandia a riportare l’equità fiscale. Spetta ai cittadini mobilitarsi e imporre un “bill of rights” che restituisca dignità al parlamento, parola ai cittadini,limiti al prelievo fiscale. Ma per costringere il potere a scendere a compromessi con la società bisogna mobilitarsi, associarsi, far pesare la propria insoddisfazione.  l’APPC è pronta alla battaglia, sicura del sostegno di migliaia di soci e di tutti quelli che condividono i principi del liberalismo e della difesa della proprietà.
Avv. Mario Fiamigi
Responsabile Commissione Legale APPC
 

Quanto contenuto nel presente articolo ha carattere esemplificativo e non esaustivo per approfondimenti specifici occorre consultare, se iscritti , la sede A.P.P.C.

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