Mercato immobiliare

Mercato immobiliare: ripresa o fuoco di paglia? Fare, in questo momento, un’analisi sull’andamento del mercato immobiliare è imbattersi in un’impresa irta di difficoltà, in quanto occorre una seria lettura ed analisi di dati statistici solidi, per capire se i segnali di lenta risalita, dopo due anni di immobilizzazione, siano forieri di una pur altalenante ripresa. E’ difficile prevedere un ritorno ai valori ante – crisi: per il conseguimento di questi occorreranno, comunque, tempi lunghi. Oggi il mercato è certamente più fluido rispetto alla staticità registrata in questi due anni: ciò è in funzione del raggiungimento di un livellamento dei prezzi, ma , solo se le banche riapriranno il credito e se si raggiungerà una stabilizzazione dei posti di lavoro, si potrà ripartire. Nel primo trimestre 2010 sono stati stipulati 179.654 mutui: di questi il 58,9% ha riguardato mutui concessi con la costituzione di un’ipoteca immobiliare ed il 41,1% senza la costituzione di un’ipoteca: tendenzialmente i mutui garantiti da ipoteca sono cresciuti di un 13,9%, quelli senza ipoteca di un 13,3%. Globalmente la concessione di mutui in crescita del 13,7%, rispetto allo stesso periodo del 2009, conferma l’incremento che si era cominciato a rilevare nell’ultimo trimestre del 2009, anche se questo è ancora troppo basso per tornare ai livelli del periodo pre – crisi. In particolare, analizzando i dati EURISC, relativi al mese di agosto 2010, la domanda di mutui ipotecari evidenzia una diminuzione del calo di un (-5%) rispetto allo stesso periodo del 2009. Più in generale nel periodo gennaio - agosto 2010 la domanda è fondamentalmente in linea con quella del 2007 e del 2008, che registra un distacco di un punto percentuale in meno rispetto al 2007 ed uno in più sul 2008. La domanda di mutui infatti segna un (-3%) rispetto allo stesso periodo (gennaio – agosto 2009), periodo in cui registrava un + 4% rispetto al 2008. E’ da rilevare che crescono i mutui nella classe tra i 20 e i 25 anni che vanno a costituire circa un 20% dell’intera domanda. Per quanto concerne la compravendita, che aveva fatto registrare un continuo crescendo del calo dal 2007 fino al primo trimestre 2009, pur mostrando rallentamenti nei trimestri successivi, nella prima trimestralità del 2010, secondo i dati raccolti dall’ISTAT, ha fatto registrare una crescita del 2,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, che era quello che aveva segnato la maggiore contrazione degli ultimi anni (-16,1%), per cui non possiamo ancora parlare di controtendenza. Prendendo in considerazione il tipo di utilizzo degli immobili, si rileva che le compravendite per l’uso abitativo ed accessori, nello stesso periodo, hanno riguardato il 93,2% con una crescita del 3%, mentre erano in calo fino al trimestre precedente, invece le compravendite di immobili ad uso economico continuano ad avere un andamento negativo segnando una flessione del 5,1%: questa è, comunque, inferiore a quella registrata nei trimestri precedenti. Analizzando le compravendite nella totalità e prendendo a riferimento le unità ad uso abitativo, nel primo trimestre 2010 queste hanno fatto registrare un aumento molto contenuto nel nord – ovest con 1,5% in più, mentre l’incremento è più vivace nel nord-est con un 3,7% in più, il centro (+2,7%) e il sud (+2,6%) si attestano in linea con la media nazionale; le unità ad uso economico, che sono generalmente in calo, hanno fatto registrare un calo inferiore alla media nazionale nel nord-ovest (-4,7%) e nel sud (-1,2%).

Quanto contenuto nel presente articolo ha carattere esemplificativo e non esaustivo per approfondimenti specifici occorre consultare, se iscritti , la sede A.P.P.C.

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