DECRETO SALVA CASA Approvato in via definitiva

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DECRETO SALVA CASA Approvato in via definitiva

Alcune delle novità più rilevanti

Il Decreto-Legge n. 69 del 29 maggio 2024, conosciuto come decreto salva casa, è stato approvato, in via definitiva, dal Senato (Legge 24 luglio 2024, n. 105). Il decreto salva casa prevede una serie di novità che vanno dalle lievi difformità edilizie, all’abitabilità di miniappartamenti, al cambio di destinazione d'uso ed al recupero dei sottotetti.

Il Decreto Salva Casa intende instaurare una sanatoria edilizia che è un meccanismo che consente di regolarizzare le violazioni edilizie mediante il pagamento di una penale e semplificare le procedure amministrative consentendo di sanare un abuso edilizio che impedirebbe a chi possiede un’abitazione di ristrutturare o vendere casa.

Il decreto punta a ridurre il carico di lavoro degli uffici tecnici comunali, sovraccaricati dalle richieste di sanatorie, ed a rendere più agili le procedure amministrative, fornendo ai cittadini risposte certe ed in tempi ragionevoli.

Il decreto Salva casa supera le condizioni di abitabilità stabilite da un precedente decreto ministeriale del 1975, infatti l’abitabilità varia in base al numero di occupanti ed alla destinazione d'uso degli immobili.

In particolare, il decreto salva casa riconosce che è considerata abitabile una casa con un'altezza minima di metri 2,40 ed una superficie di m2 28 nel caso di bilocali, o con un'altezza minima di metri 2,40 ed una superficie di m2 20 nel caso dei monolocali.

Tale novità riguarda il fatto che queste condizioni sono richieste, oltre che per ottenere l'agibilità da parte del professionista anche per l'acquisizione dell'assenso dell'amministrazione competente, fermo restando il rispetto degli altri requisiti igienico-sanitari previsti dalla normativa vigente.

Il ministro Salvini ha dichiarato che il decreto Salva casa serve a sanare le piccole irregolarità.

La legge prevede per gli interventi realizzati fino al 24 maggio 2024 tolleranze costruttive con soglie di tolleranza del 6% se l'abitazione non supera i 60 metri quadrati, del 5% per le superfici tra i 60 e i 100 metri quadrati, del 4% per le superfici tra i 100 e i 300 metri quadrati, del 3% per le superfici tra i 300 e i 500 metri quadrati, del 2% per le superfici superiori a 500 metri quadrati.

Nelle novità della legge ci sono quelle che riguardano lo stato legittimo degli immobili e che prevedono che le difformità e gli abusi presenti sulle parti comuni di un edificio condominiale non potranno bloccare i lavori di riqualificazione di un appartamento, che le irregolarità di un singolo appartamento non potranno bloccare la ristrutturazione delle parti comuni di un condominio. Inoltre, ci sarà più tempo per rimuovere gli abusi edilizi. L'obbligo di procedere entro 90 giorni dall'ingiunzione del Comune slitta, infatti, fino a 240 giorni. Sarà l'amministrazione comunale a decidere se disporre il rinvio nei casi di serie e comprovate esigenze di salute dei soggetti residenti negli immobili.

Il decreto Salva casa prevede, anche, l'eliminazione della cosiddetta doppia conformità per gli abusi edilizi minori.

Per sanare gli abusi più piccoli sarà sufficiente che l'intervento sia in linea con la disciplina urbanistica vigente al momento della domanda e non con le regole che vigevano al momento della realizzazione dell'abuso.

Il decreto, inoltre, introduce nuove categorie di interventi in edilizia libera che possono essere realizzati, quindi, senza nessun titolo abilitativo, come l’installazione di vetrate panoramiche amovibili e trasparenti, l’installazione di strutture fisse destinate alla protezione dal sole e dagli agenti atmosferici, vedasi tende a pergola o bioclimatiche, l’installazione di pompe di calore fino a 12 kw, l’eliminazione di barriere architettoniche;

Anche i sottotetti possono diventare abitazioni, infatti al fine di incentivare l'ampliamento dell'offerta abitativa limitando il consumo di nuovo suolo il recupero dei sottotetti è comunque consentito nei limiti e secondo le procedure previste dalla legge regionale, anche quando l'intervento di recupero non consenta il rispetto delle distanze minime tra gli edifici e dai confini, a condizione che siano rispettati i limiti di distanza vigenti all'epoca della realizzazione dell'edificio; non siano apportate modifiche nella forma e nella superficie all'area del sottotetto come delimitata dalle pareti perimetrali, sia rispettata l'altezza massima dell'edificio assentita.

Per il cambio di destinazione d'uso il Decreto prevede che il cambio di destinazione d'uso della singola unità immobiliare, con o senza opere, all'interno della stessa categoria funzionale, è sempre consentito nel rispetto della normativa di settore, ferma restando la possibilità per gli strumenti urbanistici comunali di fissare specifiche condizioni. Inoltre, per le unità immobiliari poste al piano terra (primo piano fuori strada) rispetto al seminterrato il passaggio alla destinazione residenziale è disciplinato dalla legislazione regionale.

E’ da ritenere che l’approvazione della nuova normativa sia molto importante e fortemente richiesta dall’APPC Leandro Gatto, in quanto consente di sanare una serie di irregolarità, che bloccavano la possibilità di cedere o donare immobili sui quali gravavano irregolarità.

L’APPC Leandro Gatto spezzina rimane a disposizione dei propri associati per valutare appropriatamente tutti gli effetti introdotti dalla normativa sugli immobili: l’interessato potrà prendere contatto con la segreteria dell’Associazione sita in La Spezia, Via Fiume, 85, tel. 0187 704521.

Quanto contenuto nel presente articolo ha carattere esemplificativo e non esaustivo per approfondimenti specifici occorre consultare, se iscritti , la sede A.P.P.C.

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