Pressing dell'A.P.P.C. sul Governo Conte
per ristabilire la "Cedolare Secca" sull'uso commerciale
La manovra economica del governo Conte ha cancellato per il 2020 la cedolare secca, con aliquota al 21%, per gli affitti dei locali adibiti ad uso commerciale.
Questa forma di tassazione, introdotta nella legge di bilancio 2019, per i contratti ad uso commerciale, risultava confermata anche per il 2020, ma la Commissione bilancio del Senato ne ha bloccato la proroga bocciando gli emendamenti delle opposizioni, tesi a confermare la cedolare secca al 21 % e ritirando, però, le sue analoghe proposte, così, quando la manovra è arrivata in Aula, la tassazione sulle locazioni commerciali è tornata alle aliquote ordinarie, eccezione fatta per i contratti stipulati nel 2019. Un vero colpo di grazia per un settore in crisi profonda. Altro che "alzare le serrande chiuse", tema già affrontato da Appc in un convegno, tenutosi a Roma, dove si evidenziava l'opportunità e la necessità di dare fiato ad un settore asfittico con provvedimenti che potessero contribuire a fare riaprire i negozi chiusi per rivitalizzare i centri storici delle città e per ricreare quel tessuto commerciale destinato altrimenti a perdersi per sempre, mettendo in discussione la sicurezza e distruggendo il tessuto sociale delle città.
L'Appc, nel richiamare l'attenzione dell'Esecutivo, chiede che la cedolare secca sull'uso commerciale venga reintrodotta nel prossimo milleproroghe.
dott. Flavio Maccione
segretario generale nazionale Appc
Quanto contenuto nel presente articolo ha carattere esemplificativo e non esaustivo per approfondimenti specifici occorre consultare, se iscritti , la sede A.P.P.C.