Abbattere i costi della politica e gli sperperi di denaro

La vera rivoluzione è abbattere i costi della politica e gli sperperi di denaro pubblico per un’equa tassazione della casa: la nuova sfida dell’Appc.

L’ Appc sta considerando di assumere una iniziativa di carattere popolare, che azzeri i costi della politica: una sorta dell’antico, quanto nuovo, “cursus honorum”, per dire basta alla casta della politica, che continua a depauperare le risorse del paese e che i cittadini non possono più continuare a tollerare.

Il governo Renzi dovrebbe essere indotto a ben riflettere!

Infatti, mentre il debito pubblico continua ad aumentare, l’attuale classe dirigente sembra del tutto insensibile e, anziché porre nuove condizioni, che consentano un rilancio dello sviluppo e della crescita del settore immobiliare, il cui comparto rappresenta oggi il 20% del PIL, si prosegue con una visione del tutto miope.

Basti pensare che i contribuenti hanno pagato 25 miliardi di euro di gettito IMU e TASI nel 2014, contro i 9 miliardi di euro di peso ICI del 2011 e, udite, udite! Alla fine del 2015 si raggiungeranno i 26 miliardi di euro!

Non occorre essere docente di scienze economiche della stimata Università “Bocconi” di Milano per capire che il livello di tassazione per il cittadino, che continua ad essere vessato, oggi non è più sopportabile, ma soprattutto il carico si evidenzia se si considera che la fiscalità locale è di natura patrimoniale, ed intanto la voragine di centinaia di migliaia di posti di lavoro perduti continua ad aumentare.

La sofferenza latente delle migliaia di piccoli proprietari, che non riescono più a fare fronte al pagamento delle tasse e dei costi di manutenzione, dovrebbe fare riflettere l’attuale governo, che, certamente, non rappresenta più la maggioranza degli Italiani e sta portando il Paese in un vicolo cieco.

Gli associati Appc, amareggiati come non mai, gridano la loro sofferenza ed il timore per il prossimo domani, dove l’unica certezza è quella di vedersi espropriata, dopo anni di sacrifici, la propria abitazione, poiché non riescono a fare fronte alle spese.


Ma se al grido di allarme facesse seguito una rivolta popolare? ....

Certo, impensabile in un paese democratico! Ma ....

I dirigenti Appc stanno termometrando la situazione dell’abitazione su tutto il territorio nazionale, e, se non interverrà uno shock a livello economico, sarà la catastrofe.

E’ difficile pensare ad un futuro se gli attuali governanti, anziché andare in controtendenza e pensare a ridurre i costi della politica, pensano solo a vessare i cittadini.

dott. Flavio Maccione
Segretario generale nazionale APPC
 

Quanto contenuto nel presente articolo ha carattere esemplificativo e non esaustivo per approfondimenti specifici occorre consultare, se iscritti , la sede A.P.P.C.

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