La verità sulla tassazione immobiliare

Il mantra che ha imperversato negli anni scorsi, continuamente ripetuto dai politici e dai loro corifei, riguardava la necessità di “equilibrare” la tassazione sulla casa, eccessivamente bassa, a dir loro, riportandola ad un giusto “parametro europeo”. Un recente articolo comparso sul periodico stradeonline.it riporta dati che, nella loro secca freddezza, mettono a nudo le gigantesche frottole dei nostri “saggi” amministratori.

Nel 2012 le imposte patrimoniali hanno toccato la cifra record dell’1,47% del PIL, mentre nel 2013 sono “scese” all’ 1,25% del PIL a fronte di una media nell’Unione Europea inferiore all’ 1%.

Non solo, se si esclude il solo periodo 2008-2011, dall’anno 2000 le tasse sulla casa in Italia sono sempre state più alte della media europea.

Ma è impressionante la velocità dell’aumento della pressione fiscale: in due anni è più che raddoppiata, con le conseguenze, disastrose, sul prezzo delle case, sul numero delle compravendite, sui posti di lavoro nell’edilizia e così via di sciagura in sciagura.

Sono quindi inaccettabili tutti i discorsi di cui si riempiono la bocca burocrati e politici, sull’invarianza di gettito come se fosse una grande conquista di civiltà e un enorme risultato conseguito a vantaggio dei cittadini.

Invarianza di gettito significa invece proseguire nella vessazione fiscale in cui siamo immersi, e di invarianza di gettito l’Italia muore.

Mario Fiamigi
Vice Presidente Nazionale APPC
 

Quanto contenuto nel presente articolo ha carattere esemplificativo e non esaustivo per approfondimenti specifici occorre consultare, se iscritti , la sede A.P.P.C.

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